Cosa vuole davvero l’Iran Quando Adolf Hitler si sedette nel 1938 alla Conferenza di Monaco con Neville Chamberlain, Benito Mussolini ed Edouard Daladier aveva dalla sua un non piccolo vantaggio: per dirla sbrigativamente, sui Sudeti aveva ragione lui. Da qui bisogna partire quando si maneggia – spesso incautamente – il parallelo tra il patto di Monaco e accordi come quello siglato a Ginevra tra i 5+1 e l’Iran sul programma nucleare di Teheran. Il parallelo è opportuno, a patto che non si ragioni in termini geopolitici, dentro le regole che valgono nella diplomazia occidentale da Vestfalia in poi. Raineri Monaco non c’entra nulla e il pre-accordo conviene. Cinque buone ragioni - Meotti L’accordo nucleare di Ginevra? E’ peggio di Monaco ’38 Carlo Panella 03 DIC 2013
La malattia saudita Le convulsioni di Barack Obama sulla crisi siriana hanno molte cause. Tra queste, non ultima, c’è la “tabe saudita”, subdola patologia che veicola dalla corte di Riad verso Washington una massa di ricatti, menzogne, informazioni deformate, suggestioni che avvelenano da settant’anni la politica mediorientale americana. E’ difficile credere che una dinastia di vecchi sovrani corrotti e incapaci, dalla vita tanto scandalosa all’estero quanto pia e ipocrita in patria, possa condizionare per decenni la Casa Bianca. Ma così è. Carlo Panella 24 SET 2013
C’è una via politico-militare seria contro Assad, ma non è quella scelta da Obama Il peggior risultato con il massimo impegno: i raid che Barack Obama si accinge a lanciare sulla Siria non avranno un effetto decisivo sul piano militare, non daranno un aiuto concreto ai ribelli, non piegheranno Bashar el Assad, ma avranno conseguenze politiche e di immagine negative per gli Stati Uniti e l’occidente sulla scena mediorientale, incluse possibili ritorsioni missilistiche su Israele. La “mindless strategy” (copyright Donald Rumsfeld) della Casa Bianca prevede soltanto il lancio di missili su alcune decine di obiettivi militari per alcuni giorni e nulla più. Raineri Il fronte sud di Obama in Siria - Matzuzzi Il bellum iustum di San Pietro - Cerasa Cara Bonino, un vero Radicale non si nasconde dietro l’Onu. Parla Matteo Mecacci Carlo Panella 05 SET 2013
Due guerre sante contrapposte Il generale Fattah al Sisi ha dato ordine di sparare sui manifestanti. E così è stato: una formale dichiarazione di guerra contro i Fratelli musulmani, con i crismi dell’ufficialità delle regole d’ingaggio scritte. Da parte loro, i Tamarrod, i ribelli, i “laici”, perso l’unico rappresentante nel governo (Mohamed ElBaradei si è dimesso per dissociarsi dal massacro), invece di lavorare per una ricomposizione politica della crisi, hanno chiamato i propri adepti in piazza per contrastare i Fratelli musulmani. Risultato: la polizia spara sui Fratelli musulmani in tutto l’Egitto, ovunque le piazze dei Tamarrod e le “piazze dei martiri” si scagliano l’una contro l’altra e la guerra civile segue una escalation implacabile, peraltro prevista dal Foglio sin dal giorno dopo il golpe che depose Morsi il 3 luglio scorso. Raineri Il calcolo freddo dei generali del Cairo, scatenare l’istinto jihadista dei Fratelli Carlo Panella 17 AGO 2013
Lo schianto dei Fratelli, tutta lotta e niente governo Nel giorno in cui vengono massacrati nelle piazze di Egitto, non è facile rimarcare le terribili responsabilità politiche dei Fratelli musulmani. Ma è indubbio che da due mesi la Fratellanza ha deciso a freddo di arrivare a questo sanguinoso esito, rifiutando pervicacemente qualsiasi ipotesi di ricomposizione politica di un conflitto in cui peraltro le sue ragioni di sostanza democratica sono forti. Mohammed Badie, il loro leader spirituale, nel suo primo comizio a Rabaa al Adawiya annunciò chiaramente che avrebbe contrapposto “la piazza dei martiri” alla “piazza dei Tamarrod”. Carlo Panella 15 AGO 2013
Dall’Oglio, il gesuita anacoreta che sta coi ribelli, rapito (forse) in Siria C’è molta preoccupazione per la sorte del gesuita Paolo Dall’Oglio, figura di riferimento tra i cristiani siriani che si oppongono al regime di Bashar el Assad. Secondo i ribelli, Dall’Oglio sarebbe stato rapito nella città di Raqqa da miliziani islamisti dello Stato islamico e del levante, ma forse ha soltanto sospeso i contatti nel corso di una “missione” non meglio precisata che egli stesso aveva preannunciato su Facebook: “Pregate per me, perché abbia fortuna in questa missione per cui sono venuto qui”. La Farnesina e il nunzio vaticano a Damasco, monsignor Mario Zenari, invitano alla cautela e non confermano il rapimento, annunciato invece con certezza dal laico consiglio rivoluzionario locale. Carlo Panella 31 LUG 2013
Egitto, la tattica di al Nour La strage di ieri nella caserma della Guardia repubblicana segna una svolta decisiva della crisi egiziana e forse non sbaglia Mohammed Badie, guida spirituale della Fratellanza musulmana, nel prevedere che “il generale Abdel Fattah al Sisi trasformerà l’Egitto in una nuova Siria”. Sul piano politico, il massacro è stato provocato dalla scelta speculare di al Sisi e dei Fratelli musulmani di abbandonare la mediazione scegliendo il terreno della contrapposizione militare, nella più classica tradizione jihadista. La strage fa saltare il raccordo di Tamarrod (l’opposizione al presidente deposto, Mohammed Morsi) e di al Sisi col movimento salafita al Nour. Peduzzi L’ansia di “Mamma America” in Egitto Carlo Panella 09 LUG 2013
Barbarie e grandezza di piazza Tahrir Piazza Tahrir è intrisa di barbarie di maschi: le manifestanti sono violentate da manifestanti. Stupri di gruppo, di branco. Mai, mai, in nessuna rivolta di piazza nel mondo arabo era accaduto qualcosa di simile. Mai nelle tante volte dal 1946 a oggi in cui piazza Tahrir è stata epicentro della politica dell’Egitto. Mai in Iran, unico paese in cui vi siano state manifestazioni ancora più grandiose. Mai in Algeria, che ha visto manifestazioni oceaniche dagli anni Cinquanta in poi. Mai in Tunisia, in quella avenue Bourguiba che ha abbattuto il regime di Ben Ali; né in Iraq, Libano, Yemen, Pakistan, Indonesia, Bangladesh. Raineri Così il crollo-lampo dei Fratelli al Cairo scompiglia le altre capitali della regione Carlo Panella 05 LUG 2013
Piazza araba contro piazza araba I sedici morti della notte di martedì nei cortili dell’Università di al Azhar e nel quartiere popolare del sud del Cairo di Giza segnano una “svolta storica” nel mondo arabo. Sono ben più che i nuovi caduti del rivolgimento iniziato nel gennaio del 2011: sono le prime vittime del jihad tra piazza araba e piazza araba. Sono l’immediata, diretta conseguenza dell’irresponsabile appello al “martirio” della sua piazza lanciato lunedì da Mohamed el Beltagui, segretario generale del partito Libertà e giustizia, braccio politico dei Fratelli musulmani: “Il martirio per prevenire questo golpe è quello che possiamo offrire ai precedenti martiri della rivoluzione!”. Carlo Panella 04 LUG 2013
La Fratellanza rotta Lo spettro del ’91 di Algeri aleggia sul Cairo. Il rifiuto di Mohammed Morsi di appoggiare il fermo appello delle Forze armate di formare entro oggi un governo di unità nazionale e di indire nuove elezioni, per “venire incontro alle richieste del popolo”, apre infatti in Egitto uno scenario da guerra civile. Lo conferma l’irresponsabile “appello al martirio per prevenire il golpe” lanciato ieri da Mohamed el Beltagui, segretario del partito politico dei Fratelli musulmani. Guarda la diretta da piazza Tahrir - Raineri Ecco la road map dei generali per sloggiare i Fratelli musulmani Carlo Panella 03 LUG 2013